Un’amica sta per aprire una pasticceria a Marittima, in provincia di Lecce, nel magico Salento.
La location è molto suggestiva: un palazzo antico, con alti soffitti e volte a botte e a crociera costruite in tufo. Il posto, abbandonato da anni, in ultimo era stato adibito a ferramenta ed ora necessita di una ristrutturazione generale.
Mi è stato chiesto un consiglio su che tipo di pavimento posare.
Il pavimento preesistente era costituito di vecchie cementine, che purtroppo non sono recuperabili.
Stefania, la futura pasticciera, vorrebbe trovare un pavimento simile.
Cottovietri produce ceramiche create con impasti di argille, pressate a mano in telai di legno e costruite in varie dimensioni e forme.
Della linea “Decorati Novecento” io sceglierei il Nancy Bianco su Bianco o l’Arles Bianco su Bianco. Mi sembra che le nuances chiare e il decoro delicato potrebbero ben armonizzarsi con il colore del tufo nei soffitti e della pietra del camino, senza togliere luce agli ambienti, ma anzi rischiarandoli.
Ho cercato un’alternativa in scala più industriale ed anche pensando all’usura del calpestio.
Mipa propone pavimenti in graniglia e cementine che riproducono i disegni ooriginali. Ecco due ambientazioni con due tipi diversi di cementine che potrebbero adattarsi anche ai locali della pasticceria.
Porcelanosa propone una cementina in gres porcellanato, che mi sembra potrebbe stare bene nella pasticceria. E’ della collezione Barcelona.
Io però, non avrei dubbi e, nel rispetto della natura e della storia dei luoghi, utilizzerei il cocciopesto o le chianche in pietra leccese.
Il cocciopesto deriva da una tecnica antichissima ed è composto da frammenti di laterizi minutamente frantumati e malta fine a base di calce. Si posa in diversi strati, che vengono battuti e bagnati diverse volte fino a creare un rivestimento impermeabile. Era il pavimento tipico delle abitazioni in Puglia e, dunque, ben si adatterebbe ai locali in questione.
Ecco l’effetto del cocciopesto visto da vicino.
Come tipo di finitura si avvicina molto al più moderno cemento o alle resine, tanto utilizzate oggi anche negli ambienti commerciali. Li troverei adatti anche in questo caso, purchè posati da artigiani esperti.
Più economico del cocciopesto, ma non per questo, meno nobile o di minor effetto, è il pavimento in chianche di pietra leccese, che suggerisco posate molto vicine tra loro, con una fuga quasi impercettibile. Il risultato finale è quello di un una pavimentazione omogenea, quasi una lastra unica. La pietra leccese si può trattare in modo da renderla idrorepellente e particolarmente resistente all’usura, come si richiede in un locale.
Ecco un esempio della pietra leccese con chianche posate senza fuga.
Come ultima alternativa, alcune proposte di gres porcellanato dall’effetto che ricorda la texture metallica e delicatamente sfumata di alcuni tipi di lamiera, che, grazie all’effetto volutamente vissuto, ben si adatta al contesto “industriale”che ha caratterizzato il passato di questi ambienti, che così tornerebbe a rivivere.
E’ il caso di Porcellanosa, serie Ferroker. Ho utilizzato questo prodotto, per un loft, nella versione alluminio, formato 60×120. Ha davvero una textura molto bella e di grande effetto. Nella pasticceria si potrebbe provare il color Titanio o il Nichel o il Platino, verificando quale di questi colori meglio si armonizza con i colori degli ambienti.
Un altro esempio di questo tipo di prodotto è di Eiffelgres, collezione MM Folios, in lastre da 3000x1500mm, di cui propongo una realizzazione nella finitura nera, ma che esiste anche in grigio e bianco.
E poi, di Porcelaingres, la collezione Radical, con lastre in gres porcellanato sempre effetto lamiera. Qui propongo la versione shabby gray e shabby brown, ma esistono anche la versione bianca e nera (bellissima quest’ultima, ma,temo, troppo cupa per gli ambienti della pasticceria, che hanno bisogno di luce).
Infine, un consiglio extra. Il bancone io lo immaginerei come questo, pulito e senza decori, nè finiture metalliche, con la parte che nella foto è a righe rivestita in corten, il metallo effetto ruggine.
Ciao Cristina, secondo me hai fatta le buone scelte fuori del grès porcellanato industriale. Questo sarebbe una offesa per questo pregevole locale.
Buona serata
Joseph Greis galerie terràmica GmbH +49 151 16171866
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Caro Joseph, anch’io, soprattutto in questo caso, propendo assolutamente per i materiali naturali. Mi fa piacere avere la tua approvazione, considerata la tua esperienza in questo campo con Galleria Terramica.
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Sono d’accordo sul bocciare il grès che nonostante sia un buon materiale, di Eiffelgres amo in particolare la pietra lavica, ma per l’ambiente sono più indicate le clementine. Prova a dare un’occhiata alle proposte di Mipa per le graniglie e 14°ora italiana, per delle clementine esagonali deliziose. Anche Made a Mano ha dei bellissimi materiali, sul mio blog ho pubblicato un progetto di un appartamento il cui bagno è rivestito con piastrelle smaltate a mano molto belle.
Il Cocciopesto è fantastico, ma forse renderebbe tutto più asettico con un pavimento monocolore, un po’ di movimento secondo me valorizza il contesto che è una favola.
Buon lavoro.
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Ciao Silvana, ho guardato i materiali che suggerivi. Ho scoperto che le cementine, che ho indicato come di Parmigiana rRvestimenti, in realtà sono proprio di Mipa! Nel sito di Parmigiana Rivestimenti, alla sezione graniglie e cementine, sono riprodotte tutte le foto di Mipa senza indicarne la provenienza e questo mi ha tratto in inganno. Quindi, la tua indicazione è stata preziosa. Anche 14°ora italiana è un’azienda molto interessante, che non conoscevo e che, in tanti anni di Cersaie, non ho mai incontrato. Mi piacciono le cementine esagonali che dici tu e anche la serie “carpit” del gres porcellanato. Su una sola cosa non sono d’accordo con te: credo che il cocciopesto starebbe bene nella pasticceria, perchè, sebbene monocolore, non ha una texture uniforme e, inoltre, mi sembra lo sfondo neutro, naturale, ideale per l’arredamento, che immagino tutto in materiali naturali – ferro o corten e legno non verniciato – che riscalderebbero gli ambienti assieme alle giuste luci e suppellettili, creando atmosfera. Buona giornata
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